Il brevetto di Kimball è cronologicamente il primo di una lunga serie, ma prima dei brevetti c'era già qualcosa di simile.
Già i Romani nel periodo imperiale erano soliti legare i nemici sconfitti con catene per renderli schiavi.
In seguito nel medioevo fu introdotto un nuovo tipo di manette chiamate "Shackles" (e non ancora handcuffs) in inglese: esse sono le prime manette e in cui è presente meccanismo a lucchetto per la chiusura.
Shackles utilizzate dagli inglesi per immobilizzare gli schiavi lungo le attraversate oceaniche nel XVIII secolo |
Il periodo di sviluppo maggiore delle manette arriva però nel XIX secolo quando iniziamo a vedere dei miglioramenti alla struttura delle cerniere, la standardizzazione dell'apertura del lucchetto e la possibilità di regolare l'ampiezza delle manette sul polso.
Le chiavi erano normalmente chiavi a vite e perciò si impiegava un po' di tempo nell'apertura e chiusura del lucchetto; non erano ancora progettate per essere sbloccate velocemente.
Manette per bloccare le gambe risalenti al XVIII secolo |
In questo periodo (XIX secolo) la regolazione dell'ampiezza delle manette non riusciva ancora a bloccare le persone con i polsi troppo grossi o troppo piccoli. Questo difetto verrà corretto negli anni seguenti al nostro brevetto con accorgimenti tecnici. Nonostante qualche piccolo difetto di velocità d'uso e di praticità, le manette dell'ottocento erano già incredibilmente sicure e diffuse in molte carceri.
Manette risalenti alla metà del XIX secolo (all'epoca del nostro brevetto) |
Prigioniero dell'Ottocento con polsi e caviglie ammanettate |
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